La coscienza universale e’ presente in ognuno dalla nascita come se’ interiore. E’ l’espressione della saggezza, della creativita’, e dell’autenticita’.l’autenticita’ e’ l’atteggiamento interiore che ci permette di vivere il momento presente dove i pensieri e le emozioni sono espressione della nostra essenza.se abbiamo avuto la fortuna di crescere in un ambiente “ sano “ che ha rispettato la nostra natura dandoci piena liberta’ di espressione, la nostra di sicuro sara’ una vita serena e poiche’ abbiamo sviluppato una percezione di se’ salda e positiva affrontemo le burrasche della vita attingendo alle nostre risorse ed energie interiori.
I genitori dovrebbero avere la saggezza per comprendere che i figli non sono oggetti da possedere e come sosteneva il grande Kahlil Gibran i vostri figli non sono figli vostri. Sono i figli e le figlie del desiderio che la vita ha verso se stessa. Vengono attraverso di voi ma non da voi e anche se stanno con voi non vi appartengono. Quando a causa di rapporti infantili carenti veniamo non accettati per il nostro modo di essere, siamo costretti a rinnegare la nostra autenticita’ sviluppando un falso se’.
Per compiacere ed essere accettati cominciamo a costruire la nostra vita basata su un immagine che non ci rappresenta, ci svuotiamo di noi stessi perdendo la nostra identita’, l’amore condizionato genera vergogna. La vergogna e’ una condizione di sottomissione e adattamento che permette di sopravvivere, ma genera paura e impotenza. Ormai disorientati non riusciamo a dare un senso alla nostra esistenza, non sappiamo piu’ chi siamo. Pieni di sensi di colpa e con una stima molto bassa o inesistente possiamo dare origine a comportamenti compulsivi attraverso gli alcoolici, gli stupefacenti, il sesso, il lavoro, il perfezionismo, relazioni dipendenti o dominanti. Una persona sana e’ libera di sperimeantare i propri sentimenti anche quelli meno belli come la rabbia e la collera, senza pensare di piacere o dispiacere qualcuno. .
Tutte le parti di noi che siamo stati costretti ad allontanare dalla coscienza perche’non piacevano sono diventate quelle che Carl Jung definiva la nostra ombra. Sopprimiamo la nostra identita’ in un sacco che poi ci portiamo dietro come un fardello. Il contenuto cerca sempre di emergere, e lo fa in tanti modi. Virginia Satir la madre fondatrice della terapia familiare paragona questi sentimenti autentici ad un branco di cani affamati che grattano alla porta della cantina. Mantenere nascosta la nostra identita’ richiede un dispendio di energia tale da farci sentire svuotati, stanchi e depressi.quando l’energia emotiva viene repressa e non scorre nei canali naturali si accumula nel nostro corpo dando origine a tensione e dolore.
Le emozioni a cui non riusciamo a dare vita si esprimono molto spesso a livello somatico, nei casi peggiori sviluppando serie patologie, sia a livello fisico che psicologico. Jung soleva dire che bisogna cercare la propria vitalita’ nelle parti di noi che abbiamo rinnegato. Con la sua capacita’ di vedere oltre aveva untuito che bisogna scalfire l’anima per arrivare alla comprensione e quindi alla guarigione. La sua natura spiritualista lo aveva portato in collisione con il suo maestro Freud il quale era convinto che con l’esplorzione dell’incoscio la terapia avesse raggiunto l’apice.la necessita’ di riportare alla coscienza le parti di noi rinnegate e’ fondamentale per appropriarci della nostra identita’ e vivere una vita autentica.
Di sicuro non e’ un percorso facile, spesso si inciampa ma non si puo’ vivere nel buio in eterno e’ come essere ricchi ma vivere da poveri. Un valido aiuto al fine della guarigione ci viene offerto dai sogni. Essi ci dicono molto di noi, ci costringono a vedere - molto spesso in modo mascherato- cio’ che abbiamo allontanato dalla coscienza perche’ doloroso, hanno lo scopo di favorire l’integrazione della personalita’. Freud chiamava i sogni la strada maestra per l’incoscio. Quando il disagio diventa pressante l’incoscio ci viene in aiuto attraverso i sogni. La parte piu’ critica della nostra guarigione consiste nel tirare fuori tutto cio’ che abbiamo messo nel sacco, guardare in faccia il dolore delle umiliazioni subite, rivivere i brividi di paura ed angoscia e poiche’ sono emozioni molto forti abbiamo bisogno di qualcuno che ci ascolti e ci supporti, e’ preferibile affidarsi ad una figura professionale. Da parte nostra possiamo cominciare a dare ascolto a quel bambino ferito, deriso, umiliato. Imparare ad ascoltare se stessi e’ un modo per imparare ad accettarsi e volersi bene, chi e’ stato rifiutato non puo’ volersi bene. Il bambino si accetta attraverso l’accettazione che e’ dato dall’amore incondizionato.
Dobbiamo impare a coccolare il bambino spaventato che e’ dentro di noi, che a distanza di anni reclama ancora tutto cio’ che non ha ricevuto, i suoi bisogni sono rimasti gli stessi e dal momento che non gli e’ stata data possibilita’ di diventare adulto, quando si troverà a dover affrontare gli ostacoli che incontrera’ sul suo cammino, si sentira’ incapace di far fronte alla pur minima difficolta’. Per sapere chi realmente siamo dobbiamo entrare in contatto con le nostre doti che un tempo lontano abbiamo sepolto, portarle alla coscienza e far si che il nostro falso se’ dia il posto al se’reale.
Solo cosi’ possiamo spezzare le catene che ci tengono vincolati ad una vita non nostra, che non ci rispecchia. Liberando le energie represse, cominciamo a sentirci vivi, a sviluppare quel senso di appartenenza che e’ fondamentale per la nostra integrita’. Ascoltando il nostro se’ potremo’ finalmente delineare il nosto progetto di vita nostro e di nessun altro. Arrivare alla comprensione e poi alla consapevolezza di cio’ che e’ stato apre la strada ad un percorso di conoscenza che non avra’ piu’ fine perche’ chi si apre alla vita puo’ solo evolvere e non regredire, e solo vivendo in modo autentico si potra’ scoprire il piacere di esistere grazie alla nostra anima impregnata di luce divina che ci e’ sempre appartenuta ma era un diamante coperto di polvere.