Un' infanzia violata è un' identità rinnegata. Chi viola l’infanzia di un bambino, forse non sa che in quel momento gli sta negando il diritto di avere una propria identità una propria dignità, e quindi il diritto alla vita.
Un' infanzia violata comporta nel bambino la non identificazione con il suo vero se e il suo mondo emozionale e affettivo sarà disturbato per sempre. Per poter sopravvivere alla violenza fisica e psicologica dovrà dissociarsi dai propri sentimenti, perché la convivenza con il proprio dolore sarà inaccettabile. Quando si vive una realtà familiare dove la violenza diventa il pane quotidiano, la dissociazione dal proprio dolore e quindi dal proprio corpo diventa non una scelta volontaria ma una conseguenza inevitabile. Il bambino non può vivere con la consapevolezza di non essere amato, dapprima comincerà a pensare di non meritare l’amore dei genitori: "se i miei genitori non mi amano è perchè sono cattivo"; ma dal momento che non sentirsi amato procura tanta sofferenza allora lui deve non "sentire" ed ecco che avviene la scissione dai sentimenti.
Il bambino scisso sarà un adulto senza sentimenti, egoista e cinico, non è in grado di amare,per farlo dovrebbe vivere i propri sentimenti, ma non è possibile, li ha congelati perché troppo dolorosi, li ha relegati in un mondo che non sente più suo. Il bambino impara ad accettare se stesso solo attraverso l’accettazione che riceve dai suoi genitori, loro sono il suo mondo e lui introietta quel mondo. Se è un mondo di amore, sarà un bambino che amerà e rispetterà se stesso e di conseguenza questi sentimenti li proietterà nel prossimo che è il riflesso di se stesso. Se è un mondo di risentimento, odio, disprezzo, il bambino introietterà quel mondo, provando per se stesso odio e disprezzo e di conseguenza disprezzerà e odierà il mondo intero, riflesso di se stesso: vivrà una vita colpevolizzandosi anche per il solo fatto di esistere, andando incontro ad un destino doloroso fatto di dolore rifiuto e fallimenti, non potrebbe essere diversamente. Il bambino scisso diventato adulto vive in un mondo tutto suo dove non c’è posto per l’altro, per amare l’altro dovrebbe amare prima se stesso. Ma come può amare se stesso se non è stato amato? Ne può accettare di essere amato sarebbe un dolore troppo grande, come potrebbe giustificare il mancato amore da parte dei genitori? E per giustificarli deve ancora sperimentare odio e disprezzo sulla sua pelle, gli stessi sentimenti che ha letto negli occhi dei genitori quando lui implorava amore. Il bambino che è costretto a vivere una realtà dolorosa inevitabilmente perde la percezione della realtà ed un io non radicato nella realtà diventa un io disperato, nella sua disperazione agirà in modo distruttivo per se e per gli altri, prigioniero di una vita che non gli appartiene....