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La depressione si caratterizza per una serie di sintomi che riguardano la sfera dell’umore, cognitiva, psicomotoria, neurovegetativa e somatica. L’alterazione del tono dell’umore è una manifestazione costante del disturbo depressivo. Per tono dell’umore si intende la parte emotiva di base della persona e può variare, in relazione a stimoli di diversa natura, dalla tristezza all’euforia.
Per Krapelin il punto centrale della depressione consiste in un abbassamento del tono dell’umore e un rallentamento dei processi mentali e fisici. Nella mania, per contrasto, l’umore è esaltato e sono accelerate entrambe le attività sia fisica che mentale.
Quindi il tono dell’umore è il sintomo che costituisce il nucleo centrale della depressione e ne consente la definizione in modo operativo, avvalorando la tesi che è più giusto chiamarla disturbo dell’umore.
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La timidezza è un disagio che si manifesta, in certe situazioni sociali, con malessere provato nell’intimo e imbarazzo esteriormente percepibile: comportamento esitante, ritroso, impacciante, arrossamento del viso, difficoltà nell’esprimersi e altro sia di tipo fisico che psichico. Il timido è perfettamente cosciente del proprio disturbo e l’insieme di queste manifestazioni provocano un profondo senso di insoddisfazione e di autosvalutazione. La timidezza si può manifestare con diversi gradi di sofferenza psichica: può provocare lievi disagi e il soggetto pur essendo timido non ne è consapevole e forse inconsciamente evita certe situazioni; oppure la sofferenza e la consapevolezza del problema può essere invalidante. Per capire bene il disagio che provoca la timidezza e le sue varie forme che può assumere in un soggetto, è opportuno rifarsi al concetto di ansia sociale. Con la categoria ansia sociale raggruppiamo tutti quei fenomeni di disagio, provati in occasione di un confronto con alcune o tutte le situazioni sociali, che possono andare dal semplice imbarazzo o al vero panico: forme lievi di manifestazioni di timidezza, a forma patologica di personalità evitante; manifestazioni di paura del pubblico e disagio legato a situazioni specifiche, a forma patologica di fobia sociale.
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"La strada era sconnessa e scivolosa.
Il piede mi è scivolato mandando
l'altro piede fuori strada, ma mi sono ripreso
e mi sono detto: sono scivolato, non sono caduto”.
Abraham Lincoln (Dopo una sconfitta alle elezioni per il Senato)
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L’ansia è un sentimento spiacevole di incertezza e di paura interiorizzata, rispetto al futuro, senza che ci sia un reale pericolo oggettivo o eventi e situazioni che la giustifichino. Semplificando: l’ansia è una paura immotivata, definendo la paura come una reazione adeguata ad un pericolo reale. L’ansia è una risposta sostanzialmente fisiologica ad una sollecitazione interna o esterna che il cervello riceve e può essere normale o patologica.
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L’ansia è un sentimento spiacevole di incertezza e di paura interiorizzata, rispetto al futuro, senza che ci sia un reale pericolo oggettivo o eventi e situazioni che la giustifichino. Semplificando: l’ansia è una paura immotivata, definendo la paura come una reazione adeguata ad un pericolo reale. L’ansia è una risposta sostanzialmente fisiologica ad una sollecitazione interna o esterna che il cervello riceve e può essere normale o patologica.